venerdì, maggio 29, 2015

Paradigma

Usciamo da questa "logica" positivista. L'educazione non è una cura per la malattia dell'ignoranza. Noi non siamo i nostri geni, e neppure siamo il nostro ambiente. Siamo i nostri sogni. Sembra una cazzata poetica, invece è più reale dei disturbi di apprendimento, delle difficoltà scolastiche, della genialità e via etichettando. Lo so che non mi sto spiegando... La scienza mi affascina perché mette in dubbio, non è dogmatica, non spiega il perché profondo (ci rinuncia in partenza), ma solo i perché di causa effetto. Ma la stessa scienza accarezza i propri limiti sapendo di non dover neppure tentare di superarli (parlo dei limiti epistemologici, cioè della conoscenza in quanto tale... Cosa significa "sapere" qualcosa?). Il significato delle parole cambia... Sono etichette le parole, e ognuno le usa per connotare e denotare qualcosa nel proprio mondo interiore. Un mondo inaccessibile a chiunque, anche a sé stessi. La logica della medicina è 1) individuare una malattia, apporgli una etichetta, per conoscere, per non essere più ignoranti di fronte all'insondabile complessità del creato; 2) cercare una cura, che però, proprio perché "cura", non "rimedia". Cosa vuol dire essere malati? Perché i malati di DSA vanno dal medico? Un altro paradigma è necessario...

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