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giovedì, febbraio 29, 2024

La California mette obbligatorio il corsivo dai 6 ai 12 anni

La California trasforma la scrittura corsiva in legge: quali sono i benefici per il cervello?

di Nafeesah Allen - 22 gennaio 2024

Articolo originale salvato qui: https://web.archive.org/web/20240211184414/https://www.bbc.com/future/article/20240122-california-signs-cursive-writing-into-law-what-are-the-brain-benefits

Dall’inizio del 2024, lo stato della California ha ripristinato l’obbligo che gli alunni dalla prima elementare alla prima media nelle scuole pubbliche imparino a scrivere in corsivo.

La tecnica della scrittura a mano ha smesso di essere insegnata nel Golden State nel 2010, ma ora la California si unisce a quasi due dozzine di stati americani [1] [link aggiunto NdT] che hanno reso obbligatorio in qualche modo l’insegnamento del corsivo. Mentre il corsivo – noto anche [nel mondo anglosassone NdT] come corsivo legato – è stato temporaneamente considerato negli Stati Uniti un’arte in via di estinzione, la decisione della California ha riacceso i dibattiti sia nei circoli educativi che scientifici sul valore reale dell’apprendimento di questo stile di scrittura, sulle implicazioni globali del dismetterlo e ci si pone domande sui suoi potenziali benefici per il cervello.

La neuroscienziata californiana Claudia Aguirre [2] afferma che "sempre più ricerche neuroscientifiche supportano l'idea che scrivere lettere in corsivo, soprattutto rispetto alla dattilografia, può attivare specifici percorsi neurali [3] che facilitano e ottimizzano l'apprendimento generale e lo sviluppo del linguaggio".

Kelsey Voltz-Poremba, assistente professore di occupational terapy presso l'Università di Pittsburgh, aggiunge che i bambini piccoli potrebbero persino trovare il corsivo più facile da imparare e replicare [4]. "Quando la scrittura a mano diventa più autonoma per un bambino, gli consente di dedicare più energia cognitiva verso abilità visuo-motorie più avanzate e di ottenere migliori risultati di apprendimento", afferma.

Allora perché non sono tutti sul carro del corsivo?

Ci sono molte ragioni per cui il corsivo non è stato imposto da tutte le scuole. Sebbene i vantaggi della scrittura manuale siano chiari, la letteratura differisce sul fatto se il corsivo sia specificamente migliore dello stampatello per lo sviluppo del bambino [Questa affermazione è errata; ad oggi non esistono ricerche che abbiano trovato che lo stampatello maiuscolo sia migliore per l'apprendimento, cfr. qui [5] ;  in particolare si veda la ricerca su oltre 700 bambini canadesi consultabile qui [6] dove dei tre gruppi il gruppo con i risultati migliori è risultato quello al quale è stato insegnato per i primi due anni il solo corsivo, il gruppo mediano quello con il solo stampatello, e il peggiore il gruppo al quale era stato insegnato ai bambini il primo anno lo stampatello e il secondo il corsivo, mettendo i bambini in difficoltà a causa del cambio di movimento nella scrittura ancora nella fase di consolidamento della stessa NdT]. Karin James, professoressa di scienze psicologiche e del cervello all'Università dell'Indiana, lavora con bambini dai quattro ai sei anni nella sua ricerca, ricerca che si concentra sulla stampatello piuttosto che sul corsivo. La sua ricerca ha scoperto che l’apprendimento delle lettere attraverso la scrittura a mano [7] attiva reti nel cervello che non vengono attivate digitando su una tastiera, inclusa un’area nota per svolgere un ruolo nella lettura [e questo è un forte indizio di come l'apprendimento della scrittura manuale aiuti ad imparare a leggere, al contrario dell'uso della tastiera NdT]. Anche altre ricerche di Virginia Berninger, professoressa di psicologia dell'educazione presso l'Università di Washington, hanno mostrato che il corsivo, la scrittura stampata e la dattilografia utilizzano funzioni cerebrali correlate ma diverse [8]. Tuttavia l’insegnamento del corsivo per gli alunni molto giovani sta diventando sempre più raro.

L'insegnamento del corsivo negli Stati Uniti inoltre non è standardizzato in tutti i distretti scolastici e nemmeno tra i docenti. Questa incoerenza rappresenta una sfida unica per gli insegnanti. "Quasi due dozzine di stati [9] USA hanno aggiunto un requisito per l'insegnamento della scrittura corsiva per le classi dalla terza alla quinta nei loro standard educativi statali", afferma Kathleen S. Wright, fondatrice e direttrice esecutiva di The Handwriting Collaborative [10], un'organizzazione educativa che insegna approcci basati sulle migliori pratiche per l'insegnamento della scrittura a mano in classe. "Tuttavia questo non è un requisito obbligatorio o finanziato, quindi l'istruzione della scrittura a mano in tutte le varie forme non viene affrontata in modo coerente."

Gli insegnanti della California dovranno capire come integrare al meglio il corsivo nelle classi che in precedenza non lo richiedevano, ma qualsiasi cosa che allontani i bambini dagli schermi [11] [dei dispositivi digitali NdT] potrebbe essere utile.

"Nel nostro programma di scrittura a mano rivolto alla comunità, per giovani in età scolare svolto all'Università di Pittsburgh, abbiamo costantemente genitori che si lamentano che i loro figli hanno difficoltà a scuola e che non è stato insegnato loro a scrivere perché usano principalmente il computer o [un] dispositivo simile", afferma Voltz-Poremba. I movimenti necessari per scrivere sono gli stessi indipendentemente dalla lettera che viene digitata, dice, quindi i bambini vengono privati ​​della possibilità di sviluppare capacità di elaborazione sensoriale che derivano dalla formazione e dalla comprensione delle lettere. Forse si sta tornando sui propri passi semplicemente a causa del periodo in cui viviamo: dopo la pandemia molti bambini usano un laptop o un tablet per i compiti, ma il ritorno alle lezioni in presenza rivela che molti studenti statunitensi mostrano un eccesso di dipendenza dagli schermi [12].

I bambini americani verranno lasciati indietro?

Anche se il legame tra la calligrafia e i risultati ottenuti nella lettura [13] non è necessariamente causale, alcuni educatori temono che abbandonare il corsivo [14] potrebbe significare un arretramento degli Stati Uniti nei risultati scolastici. Un piccolo studio condotto da ricercatori italiani ha scoperto che insegnare il corsivo agli alunni del primo anno della scuola primaria [15] potrebbe migliorare le loro capacità di lettura. [L'autrice dell'articolo evidentemente non conosce il grosso studio canadese su oltre 700 bambini che ho citato in precedenza, si veda ad esempio il post richiamato nella nota [1] circa a metà dell'articolo NdT.]

Anche il Canada ha cercato di eliminare il corsivo, per poi resuscitarlo nel 2023. L’anno scorso, il Ministero dell’Istruzione dell’Ontario ha ripristinato il requisito dell’insegnamento della scrittura corsiva. Gli educatori rimangono curiosi riguardo alle lezioni che l’Ontario ha imparato su come impartire al meglio tale istruzione, quanto dovrebbero durare le lezioni e con quale frequenza dovrebbe essere introdotta la pratica.

Confrontando le classifiche globali 2022 del Programma per la valutazione internazionale degli studenti (PISA) dell'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE) per quanto riguarda i risultati nella lettura dei quindicenni per paese, gli Stati Uniti si sono piazzati al nono posto. Gli studenti americani sono rimasti indietro rispetto ai centri di scienza, tecnologia, ingegneria e matematica (STEM) come Singapore, che era al primo posto, e il Giappone al numero tre.

La scrittura corsiva è ancora ampiamente insegnata nell’Europa occidentale. Spagna, Italia, Portogallo e Francia hanno mantenuto la tradizione. E nel Regno Unito, la scrittura corsiva legata [così in UK viene chiamato il corsivo NdT] viene ancora insegnata nelle aule di inglese. La ricerca Ofsted del governo britannico afferma che "il curriculum nazionale richiede che i bambini imparino la scrittura a mano libera non legata prima di 'iniziare a utilizzare alcuni dei tratti diagonali e orizzontali necessari per unire le lettere' ". [D'altra parte molte scuole private inglesi pubblicizzano sui loro siti l'utilizzo del corsivo legato NdT]

Nel frattempo, la Svizzera [tedesca NdT] insegna solo lo stampatello minuscolo e nel 2016 anche la Finlandia ha rimosso il corsivo dalle sue scuole [andando incontro, la Finlandia, ad un crollo dei risultati dei test OCSE-PISA peggiore del resto del mondo; la Finlandia in "Reading" è passata dai 526 punti del 2015 (4° posto al mondo) ai 490 punti del 2022 (10° posto), ma è crollata anche in "Mathematics" e in "Science", indizio di quanto la scrittura corsiva apporti benefini anche in altri apprendimenti NdT]. Senza precedenti globali, in un modo o nell’altro, i distretti scolastici e i ministeri dell’istruzione in tutto il mondo variano ampiamente da regione a regione.

Vale la pena perdere il corsivo?

Nonostante tutte le incognite, le prove suggeriscono che non ci sono svantaggi nell’imparare il corsivo. La ricerca sulle differenze tra la scrittura a mano e la digitazione mostra che è ancora vantaggioso scrivere con carta e penna, ma i maggiori vantaggi (per la memoria e l’apprendimento delle parole, ad esempio) sono legati all’atto stesso della scrittura [manuale rispetto alla digitazione NdT], non al corsivo rispetto allo stampatello [anche se l'apprendimento del corsivo non solo non è svantaggioso, ma porta notevoli benefici negli apprendimenti rispetto allo stampatello, soprattutto nella prevenzione e nel recupero delle difficoltà di apprendimento della lettoscrittura, si veda ad esempio, fra i tanti esempi possibili, questo articolo dell'Università del Middlesex, in UK, o questo articolo relativo agli USA, Il corsivo viene fortemente consigliato anche dall'Interntional Dyslexia Association, si veda questo articolo tradotto, come pure dalla British Dyslexia Association per la prevenzione e il superamento della dislessia NdT].

L'unico inconveniente possibile è nella percezione. Troppo spesso la scrittura a mano viene contrapposta alla tastiera come un gioco a somma zero, il che non è una proposta giusta. Proprio come nel dibattito su quanto tempo hanno bisogno i bambini durante la ricreazione, gli educatori non devono interrompere completamente un'attività di apprendimento a favore di un'altra altrettanto importante. Al Al contrario Voltz-Poremba propone un approccio del bicchiere mezzo pieno: "È importante trovare un equilibrio per garantire che i giovani di oggi siano preparati con le competenze acquisite senza l'uso della tecnologia", afferma.


NOTE [la descrizione dei link presenti nell'articolo è stata aggiunta NdT]

[1] Ritorno al... corsivo!, post su questo blog dell'aprile 2015 dove si illustra il cambio di rotta in corso nel mondo anglosassone.

[2] Blog personale di Claudia Aguirre, PhD in Neuroscienze.

[3] Ricerca scientifica peer reviewed pubblicata nel luglio 2020 dal titolo "L'importanza della scrittura corsiva rispetto alla dattilografia per l'apprendimento in classe: uno studio EEG ad alta densità su bambini e giovani di 12 anni"

[4] Ricerca scientifica peer reviewed pubblicata nel febbraio 2019 dal titolo "Insegnamento della scrittura corsiva nella prima classe della scuola primaria: Effetti sulle abilità di lettura e scrittura"; dall'abstract: "Molti studi supportano l’idea che l’allenamento motorio svolga un ruolo cruciale per aumentare le rappresentazioni mentali delle lettere [...] Questo studio ha indagato l’efficacia dell’insegnamento della scrittura corsiva. [...]  le prestazioni sui prerequisiti e sulle capacità di scrittura e lettura erano complessivamente migliori tra i bambini del gruppo di intervento rispetto al gruppo di controllo."

[5] Elenco di articoli sul corsivo, post su questo blog del marzo 2015 con un elenco non esaustivo degli articoli scientifici sui benefici della scrittura manuale e corsiva.

[6] Ricerca scientifica peer reviewed pubblicata nel gennaio 2012 dal titolo "Gli effetti degli stili stampatello, corsivo o stampatello/corsivo sullo sviluppo della scrittura nella seconda elementare"; studio svolto su 715 bambini canadesi che ha mostrato la superiorità dell'insegnamento del corsivo fin dalla prima elementare; dall'abstract: "L'obiettivo generale di questo studio è esplorare la relazione tra diversi stili di scrittura e lo sviluppo delle capacità di scrittura tra 715 bambini di seconda elementare. In generale, i nostri risultati mostrano che i tre stili di scrittura (manoscritto/corsivo, manoscritto e corsivo) hanno caratteristiche diverse. effetti sullo sviluppo della scrittura (velocità, qualità, produzione di parole e produzione di testo)."

[7] Ricerca scientifica peer reviewed pubblicata nel dicembre 2012 dal titolo "Gli effetti dell'esperienza della scrittura a mano sullo sviluppo funzionale del cervello nei bambini pre-alfabetizzati"; dall'abstract: "Questi risultati dimostrano che la scrittura a mano è importante per il reclutamento precoce nell’elaborazione delle lettere delle regioni del cervello note per essere alla base della riuscita nella lettura. La scrittura a mano quindi può facilitare l'acquisizione della lettura nei bambini piccoli."

[8] Ricerca scientifica peer reviewed pubblicata nel giugno 2010 dal titolo "Sviluppo iniziale della lettoscrittura a mano: connessioni di composizione, lettura, ascolto e conversazione; Tre modalità di scrittura delle lettere; e mappatura veloce nell'ortografia"; lo studio analizza i diversi risultati di apprendimento di bambini dai 5 ai 10 anni ao quali sono stati insegnati tre modalità differenti di scrittura a mano: la digitazione di una tastiera, la scrittura manuale in stampatello e quella in corsivo.

[9] I 23 Stati che richiedono la scrittura corsiva (aggiornato!), post sul blog dedicato al corsivo mycursive.com

[10] Sito del gruppo "The Handwriting Collaborative"; dalla pagina di presentazione: "Istruzioni di scrittura a mano allineate alla scienza della lettura e della scrittura - The Handwriting Collaborative è un'organizzazione di specialisti del curriculum, educatori, ricercatori e terapisti scolastici. Forniamo formazione per lo sviluppo professionale nell'insegnamento delle migliori pratiche di scrittura a mano e consulenza su strategie di intervento basate sulla ricerca per migliorare l'espressione scritta."

[11] Articolo della BBC intitolato "Perché non tutto il tempo trascorso davanti allo schermo è uguale per i bambini", sui danni che il tempo sprecato davanti ad uno schermo provoca ai bambini. 

[12] Ricerca scientifica peer reviewed pubblicata nel febbraio 2023 dal titolo "Tendenze nell’utilizzo del tempo davanti allo schermo tra i bambini durante la pandemia di COVID-19, da luglio 2019 ad agosto 2021".

[13] Ricerca scientifica peer reviewed pubblicata nel giugno 2021 dal titolo "Gli effetti dell'esperienza della scrittura a mano sull'apprendimento dell'alfabetizzazione"; dall'abstract: "I nostri risultati mostrano chiaramente che la scrittura a mano rispetto alla pratica non motoria produce un apprendimento più rapido e una maggiore generalizzazione ai compiti non allenati rispetto a quanto riportato in precedenza."

[14] Articolo sul sito della National Education Association dal titolo "Il grande dibattito sulla scrittura corsiva" che riporta come "Per quanto riguarda il corsivo, i sostenitori sottolineano i numerosi studi che hanno dimostrato che l’apprendimento del corsivo non solo migliora la memorizzazione e la comprensione, ma coinvolge il cervello a un livello profondo mentre gli studenti imparano a unire le lettere in un flusso continuo. Migliora anche la destrezza motoria e dà ai bambini un'idea migliore di come funzionano le parole in combinazione."

[15] Ricerca scientifica italiana peer reviewed pubblicata nel febbraio 2019 dal titolo "Insegnamento della scrittura corsiva nella prima classe della scuola primaria: Effetti sulle abilità di lettura e scrittura"; dalla discussione finale dei risultati: "I risultati hanno rivelato che i cambiamenti nelle capacità di lettura e scrittura variavano in funzione del tipo di formazione ricevuta. [...] il gruppo di intervento ha ottenuto prestazioni migliori sia nella capacità ortografica che nelle unità fondamentali del testo. Questi risultati sono in accordo con la letteratura nell’affermare che lo sviluppo di una scrittura più fluente con abilità grafo-motorie durante le prime fasi dell’apprendimento della scrittura consente agli studenti di raggiungere livelli di accuratezza migliori per le caratteristiche ortografiche. [...]  Il risultato più interessante relativo all’apprendimento della scrittura corsiva sono i dati relativi alla fluidità della scrittura. Gran parte della letteratura sostiene l’idea che i bambini con una scrittura più fluente nelle prime fasi dell’apprendimento mostrano migliori capacità di scrittura in termini di ortografia e maggiori capacità di composizione del testo. I nostri risultati supportano la letteratura sottolineando la relazione tra abilità grafiche e ortografiche. Questa relazione è osservata e supportata da altri studi, che mostrano il contributo di questa variabile rispetto alle abilità cognitive di scrittura più complesse. Abbiamo anche osservato che le capacità di scrittura del gruppo di intervento sono cambiate radicalmente nel corso dell'anno scolastico, mostrando risultati migliori di quelli previsti dalle consuete tendenze evolutive. Questi risultati dimostrano come i bambini possano migliorare non solo le competenze di base, ma anche le successive capacità di apprendimento grazie alla formazione dominio-specifica svolta nell’ambito dell’apprendimento grafo-motorio. Il nostro studio supporta lavori recenti che dimostrano come i miglioramenti nelle caratteristiche della scrittura strumentale possano verificarsi con l'insegnamento e la pratica quotidiana diretta ed esplicita, in particolare durante le prime fasi del percorso scolastico."


[Traduzione e note tra parentesi quadre aggiunte dal sottoscritto.]



domenica, gennaio 06, 2019

Mio figlio scrive al contrario (video)

MIO FIGLIO SCRIVE AL CONTRARIO



Il video presente su Facebook lo accenna solo per una attimo, ma è importantissimo e mi premo di esplicitarlo. 

Le ricerche neuroscientifiche ormai concordano che è la memoria MOTORIA, in particolare del movimento fine della mano che scrive, che permette di riconoscere, anche mentre si legge, con maggiore facilità le lettere che possono essere confuse in fase di apprendimento della letto-scrittura. Si aggiunga a questo che l'allenamento alla motricità fine della mano è correlato sia alle competenze di letto-scrittura sia a quelle logico-matematiche.

È per questa combinazione di motivi, ormai accertati in letteratura in diversi modi, che la scrittura è molto importante (purtroppo a scuola i bambini di oggi scrivono molto MENO di quelli del passato), e soprattutto è importante la scrittura in CORSIVO, perché le singole lettere, in particolare quelle facili da confondere in lettura e scrittura, in corsivo si debbono scrivere con un UNICO GESTO motorio, cosa che non è spesso possibile con lo stampatello maiuscolo. 

È quindi un errore (e un ORRORE) il non insegnare fin da subito ai bambini il corsivo. È importante infatti già nei primi mesi della prima elementare (meglio se già dall'infanzia) allenare la mano ai gesti necessari al corsivo (pregrafismi) e iniziare fin da subito a stabilizzare nei bambini il collegamento tra fonema, grafema corsivo (solo questo!) e movimento scrittorio della mano.

A conferma dell'importanza di non insegnare più di una tipologia di grafema prima che i meccanismi di letto-scrittura siano stabilizzati nella mente del bambino vi è ad esempio una ricerca canadese, svolta su ben 700 alunni seguiti per due anni ed effettuata senza modificare artificialmente le metodologie di insegnamento delle insegnanti. Tale ricerca ha rilevato che ai bambini ai quali per i primi due anni della scuola primaria è stato insegnato una sola tipologia di grafema (solo il corsivo o solo lo stampatello) hanno al termine dei due anni tutti gli indicatori migliori in modo statisticamente significativo rispetto ai bambini ai quali sono stati insegnati entrambi le tipologie di grafemi (evidentemente non hanno potuto stabilizzare il gesto grafico e il collegamento neurale tra fonema, grafema corsivo e movimento scrittorio della mano). La stessa ricerca ha determinato la superiorità del corsivo rispetto allo stampatello in molti degli indicatori rilevati al termine dei due anni (lunghezza dei periodi, velocità di scrittura, correttezza ortografica, correttezza sintattica, ecc. ). 

giovedì, maggio 04, 2017

Strumenti tecnologici per la didattica digitale

A beneficio dei corsisti dei corsi PON relativi allo sviluppo del Piano Nazionale Scuola Digitale, predispongo qui un elenco del materiale didattico, delle presentazioni, dei testi, degli articoli scientifici, e di tutti i riferimenti a quanto trattato dal sottoscritto durante i corsi "FSE -Formazione in servizio all'innovazione didattica e organizzativa" tenuti nel 2017.

Materiale sui problemi di apprendimento relativi alla tecnologia digitale


Materiale sulla circolazione delle informazioni su Internet (privacy, uso dei social network, copyright, riutilizzo dei materiali didattici OER)


Strumenti ed esempi per la didattica digitale


Coding (pensiero computazionale)

  • In questo blog è presente uno specifico post dedicato al coding, contenente un buon numero di link a strumenti dedicati alla didattica utilizzando il coding, compresi interessanti soluzioni "unplugged", cioè senza l'utilizzazione di PC.

Materiale relativo agli studenti con diagnosi di DSA (strumenti compensativi/dispensativi tecnologici, scrittura manuale e corsivo)

  • Libri consigliati
    • "The Dyslexia Debate", di Prof. Julian G. Elliott (Durham University) e Prof. Elena L. Grigorenko (Yale University). Il libro è una completa e dettagliata ricerca scientifica pubblicata da Cambridge University Press; fa il punto delle conoscenze sull'argomento, sostenendo la problematicità degli approcci attuali basati sulla medicalizzazione. Per una recensione in italiano vedere questo post.
    • "Scrivere: l'abilità dimentica. Una prospettiva pedagogica sulla disgrafia" (Mursia, 2011)
      di Alessandra Venturelli (riabilitatrice del gesto grafico)
    • libri operativi per il corsivo consigliati dal sito PEAV (Proteggi Educa Allena la tua Visione), sito gestito da un ortottico completo di numrosi video esplicativi.
    • "La discalculia e le difficoltà in aritmetica", edizioni Giunti scuola, 2012, della dott.ssa Daniela Lucangeli (Università di Padova). Qui un brevissimo estratto.
    • "I bambini e la scrittura. L'esperimento Nulla dies sine linea", di Benedetto Vertecchi (Università di Roma 3).

lunedì, ottobre 24, 2016

Perché perdere tempo con il corsivo?

Aprile-Maggio 2015

di Diana Hanbury King


In primo luogo, il corsivo è innegabilmente molto più veloce. «Kate Gladstone, una specialista di scrittura a mano con sede ad Albany, stima che mentre uno studente, per seguire una tipica lezione, ha bisogno di annotare 100 parole leggibili al minuto; chi utilizza la tastiera può gestirne solo 30» (Freedman, 2005).

Durante la scrittura corsiva, la parola diventa un'unità, piuttosto che una serie di tratti separati, ed è più probabile memorizzarne l'ortografia corretta.

Tutte le lettere corsive minuscole possono iniziare sulla linea di scrittura, così è meno probabile che le lettere vengano invertite.

Più critico il fatto che la scrittura manuale impegni più risorse cognitive di quanto faccia la digitazione sulla tastiera (Berninger, 2012).

Altri benefici di insegnamento del corsivo includono la capacità di leggere il corsivo. La Dichiarazione di Indipendenza [degli USA NdT] e molti altri importanti documenti d'archivio, sono scritti in corsivo. Una firma in corsivo è più difficile da falsificare rispetto ad una stampa.

Anna Gillingham ha sostenuto l'insegnamento del corsivo fin dal principio, e molte scuole per studenti con dislessia fanno lo stesso (ad esempio, la Kildonan School, la Camperdown Academy, e la Sandhills School). In Francia, e in molti altri paesi europei, il corsivo viene insegnato fin dall'inizio.

È stato sostenuto (da quelli che dovrebbe saperlo meglio) che imparare a scrivere usando il corsivo lo rende più difficile per i lettori principianti. Questo semplicemente non è vero. Lettura e scrittura, anche se entrambe le attività coinvolgono procedimenti con la lingua scritta, impegnano circuiti differenti all'interno del cervello. Gli alunni di prima elementare possono facilmente padroneggiare la tracciatura delle lettere minuscole in corsivo entro Natale. Quando si lavora con gli studenti più grandi, dalla quarta o quinta elementare in su, non ho mai avuto bisogno di spendere più di due settimane per  stabilire la modalità di tracciatura di queste lettere. Le lettere maiuscole richiedono più tempo, ma gli studenti nel frattempo possono certamente continuare a scrivere le lettere maiuscole in stampatello.

Prima che l’alunno inizi a scrivere sul foglio di carta, la scrittura di tutte le lettere in corsivo deve essere allenata con lo studente in piedi a lavorare su una lavagna bianca o di ardesia. La procedura multisensoriale in quattro fasi conosciuta come "Ricalca, Ricopia, Ricorda, Recupera a occhi chiusi" è di vitale importanza (cfr. marzo 2015, Examiner https://eida.org/?p=1495 ). Facendo attenzione che ogni lettera inizi sulla linea e termini con un "sorriso", che è l'inizio del tratto di collegamento alla lettera seguente.

L'uso di "Compitazione Orale Simultanea" (vale a dire, SOS = Simultaneous Oral Spelling) è importante. Nel momento in cui gli alunni tracciano ogni lettera, mentre scrivono una parola, si pronuncia il nome della lettera (non il suono) ad alta voce. Bisogna dire allo studente: «devi dire sempre alla mano che cosa deve fare.» Questa procedura, nota come Compitazione Orale Simultanea, o SOS [= Simultaneous Oral Spelling NdT], rinforza la tracciatura della lettera.

Fin dall'inizio, è essenziale stabilire una corretta postura, una adeguata posizione della carta, e una giusta presa della matita:

  • La postura
L’alunno si siede con la schiena dritta o inclinata leggermente in avanti e con i piedi ben saldi a terra. Il banco dovrebbe stare a non più di 5 cm al di sopra del gomito quando il braccio è disteso lungo il fianco dell’alunno. Se il banco non può essere regolato utilizzare un cuscino e una cassetta o un panchetto in modo che i piedi non siano lasciati penzolare. Entrambi i gomiti devono essere sul tavolo ‒ chiamiamo questa la "posizione di ascolto e apprendimento".

  • Posizione del foglio
Il foglio di carta deve essere inclinato con un angolo di quarantacinque gradi e quindi parallelo al braccio che scrive. In questo modo il braccio può ruotare liberamente sul gomito mentre la scrittura si muove attraverso la pagina. La mano che non sta scrivendo va tenuta nella parte superiore della pagina per tenere fermo il foglio e per spostarlo in su ‒ come il rullo di una macchina da scrivere. Il corretto posizionamento è particolarmente importante per evitare la presa mancina [col polso] a gancio. Anna Gillingham ha detto che le persone che fanno uso di questa presa a gancio sono "un monumento all’ignoranza o alla pigrizia degli insegnanti di quel bambino". Dipingere o disegnare con del nastro adesivo una "V" nella parte inferiore della scrivania può servire come promemoria. Un altro metodo è quello di avere delle linee parallele come guida, inclinate in base alla presa mancina o destrimana del bambino.

  • Presa della matita
La matita viene afferrata tra il pollice e l'indice, con il dito medio formare un ripiano di appoggio. La fine della matita deve essere rivolta verso la spalla. Tutte le dita sono leggermente piegate. Questa è nota come “presa tripode" ed è la più efficiente.

Ci sono varie impugnature e diverse matite sul mercato sono progettate per aiutare gli alunni ad impugnare le loro matite in modo appropriato. Evitate le penne a sfera economiche che scrivono solo quando la penna viene tenuta in verticale sulla carta. A volte penne a gel o pennarelli funzionano meglio. Sperimentate per trovare ciò che è più utile per ognuno.

Gli studenti dovrebbero imparare a scrivere lettere in corsivo in un ordine basato sulla facilità di tracciatura. Le "lettere con aggiunte a posteriori" (cioè i, t, f, j ‒ di seguito in corsivo) necessitano di una pratica particolare in modo che lo studente non si fermi nel mezzo della parola allo scopo di aggiungere il punto o il trattino. Le più difficili da collegare sono le "lettere ponte" (cioè b, v, w - sotto in corsivo). Il collegamento di queste lettere richiede un esercizio apposito.








Esercitarsi nella tracciatura di una lettera alcune volte è più efficace della scrittura di file interminabili di una singola lettera. Una volta che l'alfabeto è stato ben acquisito, deve essere quotidianamente ripetuto all'inizio di ogni lezione. Le ventisei lettere dovrebbero essere scritte su due linee, dalla a alla m e dalla n alla z.

Incoraggiate gli studenti a lavorare lentamente e con attenzione in un primo momento. Col tempo essi dovrebbero essere in grado di scrivere l’alfabeto minuscolo in meno di due minuti.

Le lettere maiuscole corsive sono più problematiche. Tutte le lettere corsive minuscole iniziano sulla linea di base. Al contrario, solo quattro lettere maiuscole corsive iniziano sulla linea (cioè I, J, G e S ‒ sotto in corsivo). Per questo motivo le maiuscole in corsivo sono meglio insegnate a gruppi in base al punto di inizio. La maggior parte delle lettere maiuscole corsive terminano sulla linea di base e si uniscono direttamente alla lettera successiva, ma sei di queste non lo fanno (cioè D, P, T, V, W, X ‒ di seguito in corsivo).

I-J-G-S1-300x53.png

D-P-T-V-W-X1-300x37.png


Prima il corsivo viene padroneggiato e più probabile è che divenga una abitudine per tutta la vita. Non dimenticate mai: scrivere allena il cervello, digitare allena le dita.


RIFERIMENTI

Berninger, V.W. (May-June 2012). Strengthening the Mind’s Eye: The Case for Continued Handwriting Instruction in the 21st Century. Principal, 28-31. http://www.ortonacademy.org/cms/uploads/berninger-minds_eye_handwriting_2012.pdf

Freedman, S. G. (January 19, 2005). Back to the Basics of a Legible Hand. On Education. The New York Times. http://www.nytimes.com/2005/01/19/education/back-to-the-basics-of-a-legible-hand.html

Klemm, W.R. (March 14, 2013). Why Writing by Hand Could Make You Smarter. Psychology Today. https://www.psychologytoday.com/blog/memory-medic/201303/why-writing-hand-could-make-you-smarter

Mueller, P.A. & Oppenheimer, D.M. (2014). The Pen Is Mightier Than the Keyboard: Advantages of Longhand Over Laptop Note Taking. Psychological Science, 25(6), 1159-1168. http://pss.sagepub.com/content/early/2014/04/22/0956797614524581


Diana Hanbury King, Lit.hum.Dr.hc, F/AOGPE, è stata la fondatrice di Camp Dunnabeck nel 1965 e co-fondatrice di The Kildonan School nel 1969. È stata membro fondatore della Academy of Orton-Gillingham Practitioners and Educators (AOGPE). Le sue idee hanno creato una discontinuità nell’educazione degli studenti con dislessia; ella ha sviluppato un programma per la formazione degli insegnanti alla Kildonan che è diventato un un punto di riferimento del settore. La dott.ssa King ha pubblicato anche materiali didattici, in particolare nel settore delle competenze linguistiche scritte, che sono stati utilizzati da migliaia di educatori in tutto il mondo. La International Dyslexia Association le ha assegnato il premio Samuel T. Orton nel 1990 in riconoscimento del suo talento nell’insegnamento che "ha migliorato oltre misura la qualità della vita per una miriade di studenti dislessici e delle loro famiglie". Nel 2013, ha ricevuto il premio Margaret Byrd Rawson Lifetime Achievement Award da IDA in riconoscimento della sua compassione, della sua leadership, del suo impegno per l'eccellenza, delle azioni di sensibilizzazione per le persone con dislessia, e per il lavoro svolto a livello nazionale nel promuovere la missione di IDA.

Copyright © 2015 Internazionale Dyslexia Association (IDA). Incoraggiamo la condivisione di articoli di Examiner (newsletter mensile di IDA NdT). Se parti dell’articolo sono citate, si prega di riportare un appropriato riferimento. Gli articoli non possono essere ristampati a scopo di rivendita. Il permesso di ripubblicare questo articolo è disponibile da info@interdys.org .



Traduzione: Stefano Longagnani http://longagnani.blogspot.it/

sabato, novembre 14, 2015

Corsivo e DSA

Gent.ma maestra XYZ,
come promesso all'ultima conferenza di Frédéric Rava al MeMo,  le invio qualche link interessante (spero).
Come avrà capito dal mio breve intervento (e come scoprirà leggendo i link che le sottopongo) sono convinto che la graduale scomparsa del corsivo che è avvenuta negli ultimi decenni sia una sciagura. Sia chiaro però che non ho un approccio ideologico. Il corsivo non è la panacea di ogni problema scolastico: ci vorrebbe ben altro! Inoltre sarei ben disponibile a cambiare idea: ho una formazione tecnica e l'approccio scientifico e pragmatico, lontano da ogni aprioristico fideismo, è per me naturale.
Mi basterebbe un solo serio articolo scientifico, pubblicato su qualche rivista quotata, che sostenesse, con test di significatività statistica e gruppo di controllo, che far scrivere in stampatello maiuscolo ed eventualmente dispensare dalla scrittura i bambini con diagnosi di DSA, li aiuta negli apprendimenti successivi, che cambierei immediatamente idea.
Il problema è che articoli del genere non ne ho trovato nemmeno uno (sono anni che li cerco e che li chiedo agli "specialisti" che diagnosticano i DSA), e neppure ho trovato articoli poco seri su riviste fai da te (il massimo che ho trovato sono tesi di dottorato piene di "opinioni" che insegnare prima lo stampatello, o addirittura solo quello ai bambini in difficoltà, sia la cosa giusta da fare). Nessun supporto sperimentale alle affermazioni fatte (con terribile leggerezza a mio parere).
Trovo invece sempre più ricerche serie che provano esattamente il contrario: abbandonare il corsivo o semplicemente ritardarne l'apprendimento, è un grave errore per il bambino.
Colgo l'occasione per augurarle buon fine settimana, e per mandarle come promesso un po' di link dove si parla di dislessia e di corsivo. Li consideri appunti personali, e spero li trovi di una qualche utilità (ma mi raccomando legga gli articoli originali in inglese che sono linkati, sono enormemente più completi ed esaurienti dei miei poveri post riassuntivi).
Cordialmente
Stefano Longagnani

venerdì, aprile 17, 2015

Risposta ad Adriana Querzè

Gent.ma Adriana Querzè,
la ringrazio del suo lungo commento al mio post su Facebook. La sua autorevolezza in materia e il suo curriculum professionale (insegnante poi dirigente scolastico) e politico (ex assessore all'istruzione del comune di Modena) mi spinge mio malgrado ad addentrarmi in un campo che non è il mio. Io sono solo un ingegnere, amante della tecnologia fin dall'adolescenza, che ha deciso nel 2002 di fare con passione l'insegnante di informatica e di matematica. Non ho competenze specifiche in materia se non il saper leggere l'inglese nel quale sono scritti la maggior parte degli articoli scientifici che ho posto all'attenzione dei miei "amici" su Facebook con il mio post.

Mi sono addentrato nell'argomento (apprendimento della letto-scrittura e difficoltà specifiche collegate) solo dallo scorso anno, da quando cioè mio figlio Leo ha iniziato a frequentare la prima classe elementare. Lo ha fatto con profitto, senza problemi di sorta nell'apprendimento, ma da subito mi sono reso conto di quanto fosse cambiato l'insegnamento della letto-scrittura dai "miei tempi".

A scuola dove insegno anno dopo anno aumentano gli studenti con problemi specifici di apprendimento della lettura e della scrittura (dislessia e disgrafia), e i colleghi con più esperienza d'insegnamento fin dal 2002 mi hanno messo in guardia dai cambiamenti avvenuti nella popolazione scolastica negli ultimi decenni. Si trattava certo solo di "impressioni", e come tali le ho considerate appunto fino a quando, spinto dalla curiosità, non ho approfondito andando alla ricerca dello stato dell'arte in campo scientifico.

Cercando su internet, mesi fa, ho trovato per prima cosa una dettagliata esposizione di quanto da lei brevemente esposto. Si trattava di uno psichiatra che sulla base del buon senso, della logica e del ragionamento, come ha fatto lei nel suo commento, consigliava di partire in prima elementare con l'insegnamento dello stampato maiuscolo, e poi di proseguire, se il bambino era disponibile, con il corsivo; questo avrebbe facilitato l'apprendimento della letto-scrittura, proprio per il più facile collegamento tra fonema e grafema, visivamente staccato nel caso dello stampatello maiucolo. Data la mia formazione da ingegnere, amante dei numeri e dei fatti, ho subito notato che non veniva riportato nessun dato o studio a supporto. E così sono andato a cercare se ci fossero studi scientifici a supporto o detrimento del suddetto elegante ragionamento.

Li ho trovati, e invito a leggerli, a studiarli, perché l'argomento, come giustamente mi conferma, non è affatto semplice.

In primo luogo le ricerche più recenti dei neuroscienziati hanno evidenziato in modo inequivocabile che le abilità fino-motorie (le abilità della mano con il pollice opponibile che ci rendono tando diversi dagli altri animali) sono importantissime per l'apprendimento in generale (l'articolo divulgativo del Wall Street Journal How Handwriting Trains the Brain cita appunti queste ricerche delle neuroscienze, pubblicate da un team dell'Indiana University nel 2010 e da Virginia Berninger, prof.ssa di psicologia dell'educatione all'Università di Washington). Altri articoli che ho trovato in rete riportano addirittura forti correlazioni tra le abilità fino-motorie nell'infanzia e le performance scolatiche nella scuola superiore. E diversi altri studi che ho citato collegano la scrittura manuale con l'apprendimento della lettura, per via dell'apprendimento cinestesico e dell'esperienza motoria e tattile che rinforza il collegamento tra grafema e fonema.

Su questo punto siamo pienamente d'accordo, penso, anche se nel suo commento lei non spiega con cosa sostituire l'allenamento che il corsivo procura alle abilità fino-motorie durante tutto l'arco della scuola dell'obbligo.

Ma non è questo il punto. Io stesso ho passato gran parte delle elementari a fare lavori manuali, come usare le forbici, incollare, piegare, utilizzare il seghetto da traforo, incidere il linoleum per preparare disegni da stampare con la pressa, battere basette di rame per creare bassorilievi, modellare la creta, la cartapesta, la plastilina, fare nodi con la corda, dipingere fogli, tele e piastrelle, ecc. Ho constato, seguendo le attività di mio figlio e di diversi suoi amichetti, che solo poche scuole primarie continuano a proporre tali attività in quantità utile per allenare e sviluppare davvero le abilità fino-motorie, e questo, visto le scoperte dei neuroscienziati, è sicuramente un male (mio figlio ha passato la prima classe elementare senza mai tracciare una sola linea orizzontale... solo schede da incollare, compilare, colorare...).

Dopo aver scoperto quanto sopra ho continuato la mia ricerca, focalizzandomi sullo stile di scrittura, avendo notato personalmente, come molti miei colleghi insegnanti delle superiori potranno confermarle, che gli studenti con i voti più alti erano spesso, non sempre certo, tra coloro che scrivevano e prendevano appunti in corsivo.

Si tratta solo di una osservazione estemporanea, non di un dato scientifico, e come tale la devo riportare.

Durante la mia ricerca mi sono però imbattuto in un paio di articoli abbastanza netti, che a loro volta citano parecchi altri studi scientifici (che non ho letto) che però supportano fortemente le loro conclusioni. Il primo di questi è uno studio canadese su oltre 700 bambini di seconda classe divisi in tre gruppi: un primo gruppo al quale è stato insegnato solo lo stampatello, un secondo gruppo al quale è stato insegnato prima lo stampatello poi il corsivo (come è stato fatto con mio figlio e come i miei studenti confermano esser stato fatto con loro), un terzo gruppo al quale è stato insegnato solo il corsivo (come è stato fatto con me e generalemente con le persone della mia generazione). Inutile riportare le conclusioni, che immaginerà. L'utilizzo del corsivo esce rafforzato nei risultati di questi bambini in diversi indicatori.

Il secondo articolo è uno studio comparato della letteratura sull'argomento (corsivo vs stampatello), intitolato significativamente Teaching Cursive Handwriting First Leads to Fluency in Reading and Writing, scritto da Elizabeth Seton, della Loyola University Maryland, Advanced Studies in Education. L'importanza di questo articolo è per me nelle citazioni di altri articoli (che spesso non posso leggere perché a pagamento). In modo prudente e serio, supportando i propri argomenti con articoli scientifici di neuroscienziati o studi sulle performance su diversi indicatori del processo di letto-scrittura, l'autrice spiega le particolarità del corsivo, la sua unicità rispetto allo stampatello, e come le sue caratteristiche lo rendano più efficace didatticamente nel processo di appredimento della letto-scrittura, come provano diverse ricerche recenti di vario orientamento.

Tra le altre cose l'articolo spiega che "una recente meta-analisi su oltre 1000 bambini con problemi di dislessia e disgrafia, illustra e chiarisce l'effettivo ruolo delle istruzioni multisensoriali naturalmente presenti nella scrittura in corsivo (Montgomery, 2012)." Questo mi fa capire il perché diversi centri di riabilitazione per la dislessia utilizzino con successo il corsivo (si veda qui), e perché le scuole inglesi e americane stiano ritornando in massa al corsivo, per esempio utilizzando un script legato (si veda ad esempio qui).Come pure mi fa capire perché, in tutte le lingue e in tutti gli alfabeti, il corsivo l'abbia fatta per secoli da padrone.

Non bisogna poi dimenticare (ma questo non c'entra con il corsivo se non lateralmente) che la scientificità del concetto di dislessia in quanto "disturbo" di origine organica è stato messo in dubbio autorevolmente da più parti, per esempio dal libro pubblicato dalla Cambridge University Press "The Dyslexia Debate".

Infine, non ho trovato, pur cercandolo da mesi, un solo articolo scientificamente fondato (con dei numeri, insomma) che sancisca la parità tra corsivo e stampatello (o la superiorità dello stampatello). In rete ho trovato solo "buon senso" da parte di autorevoli personaggi in evidente conflitto di interesse, come questo, che tutta la recente letturatura, anche solo quella sulle abilità fino-motorie e sulla scrittura manuale confrontata con la digitazione a computer, contraddice.

giovedì, aprile 16, 2015

Ritorno al... corsivo!

In USA, Gran Bretagna e Canada torna il corsivo dopo molti decenni di stampatello. E torna sulla base del fatto che le ricerche scientifiche più recenti mostrano ad esempio come per affrontare efficacemente la dislessia il corsivo sia parecchio utile.
Per esempio il corsivo serve:
- ad evitare le inversioni delle lettere mentre si scrive,
- a leggere senza scambiare p d b q,
- a memorizzare nella memoria muscolare il collegamento grafema-fonema (la memoria muscolare del grafema, insieme al riconoscimento visivo della forma del grafema, è invariante dal punto di vista culturale ed è un meccanismo di base e universale della lettura, come dimostra la ricerca citata qui di seguito),
- a spaziare correttamente parole e lettere,
- a stimolare la motricità fine, importantissima per l'apprendimento,
- a scrivere più velocemente catturando il proprio pensiero senza perdita di leggibilità,
- a collegare tra loro in modo multisensoriale scrittura, ortografia e lettura (anche perché i programmi di trattamento della dislessia che si focalizzano sulla lettura funziona peggio, dati alla mano, di quelli centrati sulla scrittura),
- a sviluppare uno stile personale che gratifica il bambino.
All'Università di Middlesex, in Essex, scrivono che il loro attuale problema sono le maestre, che fanno resistenza al cambiamento dopo decenni di stampatello (qui da noi si direbbe: «A sé seimper fat acsè!»)
Qui un denso articolo da parte della Middlesex University, London and Learning Difficulties Research Project, in  Essex (in PDF): The Contribution of Handwriting and Spelling Remediation to Overcoming Dyslexia
I seguenti articoli possono servire per approfondire:
- articolo della Dott.ssa  Sharon Dubble, direttrice della Elizabeth Seton Loyola University nel Maryland, Advanced Studies in Education; l'articolo si intitola Teaching Cursive Handwriting First Leads to Fluency in Reading and Writing. Qui il PDF.
articolo scientifico canadese su oltre 700 bambini, divisi in tre gruppi. Un gruppo al quale hanno insegnato a scrivere solo in stampatello, uno al quale hanno insegnato a scrivere solo in corsivo, il terzo al quale (come spesso accade in Italia) hanno insegnato a scrivere prima in stampatello poi in corsivo. I risultati peggiori li ottiene il gruppo "stampato poi corsivo". I migliori il gruppo "solo corsivo". Per approfondire leggere direttamente l'articolo qui: "The Effects of Manuscript, Cursive or Manuscript/Cursive Styles on Writing Development in Grade 2"
- articolo canadese del dicembre 2012 sulla scelta tra corsivo e stampatello (rassegna della letteratura scientifica sull'argomento); disponibile solo l'abstract; l'acquisto costa 30 euro; la rivista è di ambito Occupational therapy: Which to Choose: Manuscript or Cursive Handwriting? A Review of the Literature
- video esercizi per potenziare la motricità fine, dal sito www.puntografologia.it
- articolo sull'invarianza dei meccanismi cerebrali di lettura al variare della cultura. Analizzato il cinese (ideogrammi) e il francese (corsivo). Si intitola Universal brain systems for recognizing word shapes and handwriting gestures during reading
- insegnamento della scrittura a mano negli USA; articolo di Wikipedia in inglese che illustra la storia dell'insegnamento del corsivo negli Stati Uniti. Nel paragrafo "Current events" viene brevemente raccontata la reintroduzione del corsivo nelle scuole statunitensi.
E noi in Italia che facciamo? Aspettiamo che le maestre che insegnavano il corsivo dal primo giorno di scuola siano tutte in pensione, o facciamo qualcosa prima?

venerdì, aprile 03, 2015

"La mano organo dell'intelligenza"

Da “Il Segreto dell’Infanzia” di M. Montessori: “... La mano è quell’organo fine e complicato nella sua struttura, che permette all’intelligenza non solo di manifestarsi, ma di entrare in rapporti speciali con l’ambiente: l’uomo prende possesso dell’ambiente con la sua mano e lo trasforma sulla guida dell’intelligenza, compiendo così la sua missione nel gran quadro dell’universo”.

Da “La Scoperta del Bambino” di M. Montessori: “La mano è lo strumento espressivo dell’umana intelligenza: essa è l’organo della mente... La mano è il mezzo che ha reso possibile all’umana intelligenza di esprimersi ed alla civiltà di proseguire nella sua opera.
Nella prima infanzia la mano aiuta lo sviluppo dell’intelligenza e nell’uomo maturo essa è lo strumento che ne controlla il destino sulla terra”.

venerdì, marzo 27, 2015

Elenco di articoli sul corsivo

Questo elenco di articoli è per colpa mia un guazzabuglio poco ordinato. Sono presenti sia articoli divulgativi di testate giornalistiche, che pur citando le ricerche scientifiche rilevanti sull'argomento traggono conclusioni a volte imprecise, e sono presenti articoli scientifici su argomenti collegati ma da non confondere tra loro. Ad esempio sono presenti articoli scientifici che trattano della superiorità del corsivo sullo stampatello maiuscolo nel processo di apprendimento della letto-scrittura, e sono presenti articoli scientifici che trattano dell'esigenza di insegnare in ogni caso la scrittura manuale per l'importanza che le abilità fino-motorie hanno per l'apprendimento in generale. Nella breve recensione che accompagna il link ho riportato quello che per me era rilevante, ma una lettura completa degli articoli, specialmente di quelli scientifici, è necessaria per farsi un'idea precisa dello stato dell'arte in campo scientifico sull'argomento.
  •  - recente articolo sullo studio condotto dal pedagogista Benedetto Vertecchi in due scuole primarie di Roma. I risultati dello studio «nulla dies sine linea» mostrano un miglioramento continuo dei bambini, semplicemente facendoli scrivere poche righe in corsivo ogni giorno.
  • - articolo su la stampa.it: "La bella scrittura ti fa intelligente". Il titolo dell'articolo è fuorviante: non è la bella scrittura l'oggetto dell'articolo, ma la scrittura in corsivo.
  • - articolo su Repubblica.it: "La rivincita della penna: chi la usa ha più memoria". Di nuovo un titolo fuorviante. Si parla del corsivo, non dello scrivere a mano (per esempio dell'inefficiente stampatello maiuscolo).
  • - articolo sul ilsole24ore.it: "Corsivo o non corsivo". Panoramica del dibattito in corso.
  • - articolo sul Wall Street Journal: How handwriting trains the brain
  • - articolo sul blog del Dott. Sortino: Intelligence And The Lost Art Of Cursive Writing
  • - articolo scientifico sulla forte correlazione tra capacità di manipolare oggetti e scrittura: Factors That Relate to Good and Poor Handwriting
  • - articolo scientifico del febbraio 2013 sulla conseguenze nella scuola superiore delle abilità fino-motorie apprese nell'infanzia: Associations Between Low-Income Children's Fine Motor Skills in Preschool and Academic Performance in Second Grade
  • - articolo scientifico del marzo 2014 che passa in rassegna lo stato della ricerca scientifica sull'insegnamento della letto-scrittura, e sull'ormai certo collegamento tra successo scolastico e scrittura manuale appresa nei primi anni di scuola: Handwriting in early childhood education: Current research and future implications 
  • - ritorna il vero corsivo in Inghilterra: qui la pagina della scuola primaria di Sandridge, St Albans, Hertfordshire, poco a nord di Londra, che spiega perché hanno introdotto il "vero" corsivo legato, al posto del tradizionale script. Qui il PDF con le indicazioni operative del Berol Cursive Handwriting Scheme.
  • - esaustivo articolo scientifico sulle differenze tra scrittura manuale e digitale: Alfabetizzazione digitale: riflessioni sulla percezione tattile durante la scrittura (file PDF in inglese di una ricerca franco-norvegese). Punto fondamentale a pagina 397: "Alla luce di questa prospettiva [le recenti scoperte delle neuroscienze sulla percezione tattile e motoria e sull'apprendimento NdT], il disaccoppiare l'input motorio e tattile con l'output visuale, disaccopiamento forzato dall'utilizzo della tastiera dei pc come strumento di scrittura, è quindi decisamente imprudente." Il termine utilizzato in inglese nel testo originale è "seriously ill-advised", che si può tradurre anche come "seriamente sconsiderato".
  • - articolo scientifico che conferma l'accoppiamento tra percezione senso-motoria ed apprendimento delle lettere: The role of sensorimotor learning in the perception of letter-like forms: Tracking the causes of neural specialization for letters
  • - tesi di master presso l'Università di Leiden, in Olanda (PDF in inglese), esaustiva sull'importanza, alla luce delle recenti ricerche sia di neurologia che relative al successo scolastico, dell'insegnamento della scrittura a mano rispetto alla scrittura con la tastiera: Cursive over typeface: the importance of teaching handwriting instead of typing
  • - articolo recente, del 2014, che passa in rassegna le diverse ricerche su chi prende appunti a mano versus chi USA una tastiera. Risultati inequivocabili: chi prende appunti a mano  riprocessa le informazioni, quindi le ricorda e le capisce meglio: The Pen is mightier than the keyboard - advantage of longhand over laptop note taking (PDF).
  • - standard delle scuole USA per l'alfabetizzazione per il 21esimo secolo: The NEW proposed PreK–8 Written-Language Production Standards; il documento è pieno di riferimenti ai recentissimi articoli scientifici in campo neurologico che collegano la scrittura a Mano in corsivo con l'apprendimento della lettura. Qui il relativo video sull'importanza della scrittura manuale.
  • - articolo scientifico sulla rivista "Trend in neuroscience and education" sugli effetti positivi della scrittura manuale nell'appredimento della lettura: The effect of handwriting experience on functional brain development in pre-literate children
  • - articolo su PBSNews doe si racconta di come il corsivo posa essere efficacemente utilizzato in bambini dislessici per aiutare l'apprendimento: «But for those with dyslexia, cursive handwriting can be an integral part of becoming a more successful student.»
  • - articolo in PDF dell'agosto 2014, che passa in rassegna le passate e recenti ricerche scientifiche sul corsivo, comprese quelle relative a dislessia e disgrafia. Le conclusioni sono nette. Ad esempio: "Cursive handwriting is part of the treatment for dyslexia and dysgraphia because it eliminates letter reversals (Montgomery, 2012)". L'articolo è intitolato: "Teaching Cursive Handwriting First Leads to Fluency in Reading and Writing", Elizabeth Seton, Loyola University Maryland, Advanced Studies in Education. Qui il PDF.
  • - articolo scientifico canadese su oltre 700 bambini, divisi in tre gruppi. Un gruppo al quale hanno insegnato a scrivere solo in stampato maiuscolo, uno al quale hanno insegnato a scrivere solo in corsivo, il terzo al quale (come spesso accade in Italia) hanno insegnato a scrivere prima in stampato poi in corsivo. I risultati peggiori li ottiene il gruppo "stampato poi corsivo". I migliori il gruppo "solo corsivo". Per approfondire leggere direttamente l'articolo qui: "The Effects of Manuscript, Cursive or Manuscript/Cursive Styles on Writing Development in Grade 2"
  • - articolo di news sul sito dell'Indiana University che riporta i risultati degli studi della ricercatrice in neuroscienze Karin Harman James: chi prende appunti in corsivo li ricorda meglio (è un risultato preliminare da approfondire). Qui la news che parla anche degli incontri a livello politico per le conseguenze sui curricola delle scuole primarie. http://newsinfo.iu.edu/news-archive/20977.html
  • - Il gruppo di ricerca dell'Indiana University, di cui fa parte la ricercatrice di cui sopra, elenca le sue pubblicazioni qui: http://www.indiana.edu/~canlab/publications.html
  • - Interessante il loro contributo all'edizione 2015 dell'Handbook of writing research, dove si passano in rassegna le ricerche più recenti. Si parla anche di ricerche su neonati che mostrerebbero tramite esami con EEG e ERP differenze nella percezione dei suoni relativi alla lingua tra neonati non a rischio e a rischio di dislessia (per familiarità). Anche altre ricerche su bambini molto piccoli effettuate con ERP e fMRI mostrano un precoce sviluppo delle strutture cerebrali che verranno più tardi nello sviluppo impiegate nell'apprendimento della letto scrittura. Questo suggerisce (considerazione personale) l'importanza di appropriati stimoli nei bambini molto piccoli, come ad esempio nel caso del metodo Montessori, spesso accusato ingiustamente di "precocismo", e probabilmente spiegano perché in determinate situazioni didattiche i cosiddetti DSA non si manifestano. Il  contributo è scaricabile da qui: http://www.indiana.edu/~canlab/assets/james-berninger-final-w-fig-(1).pdf
  • A pagina 10 del contributo di cui sopra c'è una chiara spiegazione di come in bambini di 4 o 5 anni la corteccia motoria si attiva in fase di apprendimento della lettura di lettere (e non di altri simboli grafici, come forme e numeri). Dal mio modesto punto di vista è una prova parecchio forte dell'importanza della scrittura manuale e dell'insegnare inizialmente un solo set di caratteri, meglio il corsivo, per la maggiore naturalezza dei movimenti e per i benefici che trae il bambino dalla memorizzazione motoria dell'ortografia di particolari gruppi consonantici (per certificare questa ragionevole ipotesi bisognerebbe effettuare studi con la lingua italiana).

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